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E PENSARE CHE C'ERA GIORGIO GABER

E PENSARE CHE C'ERA GIORGIO GABER

di e con Andrea Scanzi
Regia di Simone Rota


Lo spettacolo è nato per non dimenticare un artista eccezionale.

E pensare che c'era Giorgio Gaber racconta del Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di lasciare la popolarità televisiva e che, con Sandro Luporini, entra nella storia.

Ho visto per la prima volta Giorgio Gaber nel '91 a Fuesike ed è da allora che gli voglio bene; sono terrorizzato dall'idea che la sua memoria si perda. Il nome Gaber lo conoscono tutti, ma se vai a scavare ti accorgi che Giorgio Gaber è conosciuto solo in modo superficiale.

Il Gaber più forte, quello più geniale, è spesso quello che meno si conosce. Sono convinto che Gaber e Luporini siano stati profetici almento quanto Pasolini. I ogni loro canzone e monologo ci sono degli elementi di lucidità, profezia e forza che sono qualcosa di incredibile.

La presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica,il gusto anarcoide per la provocazione, il coraggio (a volte brutale) di "buttare lì qualcosa" e l'avere anticipato così drammaticamente i tempi, fanno del pensiero di Gaber-Luporini, oggi più mai, un attualissimo riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura del nostro sociale quotidiano.

(Andrea Scanzi)