BARBABLÙ

di Costanza DiQuattro, con Mario Incudine
Regia di Moni Ovadia, Musiche di Mario Incudine eseguite dal vivo da Antonio Vasta
Non esistono fiabe non cruente. Tutte le fiabe provengono dalla profondità del sangue e dell'angoscia. (Franz Kafka)
Barbablù è una favola antica, un racconto marcatamente noir i cui contorni rosso sangue attragtgono e ripugnano al contempo. È una favola vera, immersa fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti.
In un posto senza spazio, in un tempo che non c'è, Barbablù si racconta a noi attraverso un delirio surreale di lucida follia.
Diverso da quello che la letteratura ci ha propinato negli anni, questo Barbablù si apre e si confida, racconta di essere stato e di continuare ad essere. Lui, nella sua essenza di uomo, di bambino ferito, di amante frustrato, di fighlio non amato.
Lui, uomo del suo tempo per ogni tempo. Eterno insoddisfatto, cruento assassino, instancabile amante.
Un intenso monologo che racconta la storia del cattivo per eccellenza, i sette amori vissuti, le sette vite distrutte, fino all'ultima, l'unica per la quale valeva la pena fermarsi.